Dal 1986 ad oggi

La Cooperativa Sociale La Cicala nasce nel 1986 dalla volontà di cinque mamme con figli problematici e tossicodipendenti per cercare di dargli un futuro lavorativo. Le esperienze iniziali, mutuate da situazioni contingenti tra le mamme, le società cattoliche di Sampierdarena e il CEIS, aprono un primo nucleo lavorativo mettendo a frutto le esperienze e le conoscenze di anni di volontariato.

La cooperativa ha il suo lancio nei primi anni ’90 quando la legge sulla cooperazione sociale (L. 381/91) rende tangibile un sommerso di lavoratori e situazioni di disagio fino ad allora tenuti nascosti. Nascono così le Cooperative Sociali e il numero di iscrizione all’Albo regionale (N.6), conferma che la Cicala è stata una delle prime realtà cooperative a fare questo tipo di inserimento.

Ci siamo dedicati soprattutto all’inserimento di persone che provenivano da Tossicodipendenze forti e inserito donne e uomini provenienti dai SERT e seguiti dall’UCIL. Abbiamo sempre messo in primo piano la persona e il disagio, facendo in modo che emergendo la prima cosa (la persona), il secondo (il disagio) diventasse un riflesso della quotidianità lavorativa costringendo il lavoratore a assumersi responsabilità che fino a prima non afferivano a lui.

Negli anni abbiamo svolto mansioni che variano dalle pulizie industriali per tutti i siti gestiti da ARTE, per poi lavorare per molti anni come operai qualificati all’interno di stabilimenti come il Postel e all’interno di ELSAG. A inizio anni ’90 abbiamo iniziato a lavorare per AMGA come letturisti prima, per poi specializzarsi in controlli degli impianti interni a gas. Abbiamo svolto tale mansione per molti anni, fino a che la norma ha legato tali lavorazioni a società interne al gruppo. Nei primissimi anni 2000 siamo stati tra i principali fornitori di Telecom Italia per Genova e Provincia mappando tutte le gabine telefoniche presenti, facendo le pulizie delle stesse, recuperando gettoni e monete degli impianti e gestendo tutti i distributori di schede telefoniche di Genova e Provincia.

Con AMGA, nel frattempo diventata IRIDE e poi IREN abbiamo, insieme a alcuni ingegneri dell’officina delle Gavette predisposto il servizio di “movieraggio”; il servizio di sbandieramento e bordo cantiere in prossimità di scavi a terra per il ripristino di tubature siano esse per il gas oppure acque bianche o nere. Con IRETI il rapporto è stato molto lungo e sicuramente una proficua collaborazione durata negli anni.

Con IREN Mercato e quindi con la vendita abbiamo da subito lavorato con grande forza. La necessità da parte della committente di esternalizzare servizi afferenti la vendita (call center, Back Office e sportello) ha messo in atto una reale collaborazione tra IREN e Cooperative Sociali. La nostra cooperativa, attiva con la società da molti anni, è riuscita da subito a mettere a frutto l’esperienza maturata. Abbiamo iniziato a avere mansioni di Back Office e inserimento dati e poi siamo stati chiamati a operare come addetti Call Center all’interno delle postazioni predisposte da IREN Mercato. A pieno regime siamo arrivati a essere, dislocati all’interno dell’Azienda e fuori 100 lavoratori. La richiesta da parte di IREN Mercato di gestire tutto il Call Center al di fuori degli spazi aziendali ci ha dato la possibilità di fare investimenti sul territorio acquisendo uno spazio importante a Sampierdarena e attrezzarlo per il Call Center e il Back Office.

Oggi siamo su una superfice di 300 m². e le lavorazioni sono svolte quasi interamente al di fuori di IREN. Cinque anni fa ci è stato chiesto di dare un contributo anche sulle postazioni di Front Office negli spazi di SS. Giacomo e Filippo per l’accoglienza dei clienti e il disbrigo di pratiche in Front Office.

A oggi i lavoratori impegnati sulla commessa sono circa 40. La tipologia di lavoratrici e lavoratori appartenenti alle categorie protette è in linea con la legislazione attuale sulla Cooperazione Sociale con qualche innesto fortunato di persone con disabilità psichiche, che altrimenti sarebbero senza lavoro

I nostri sforzi sono sempre stati volti alla corretta interpretazione dei bisogni sociali delle persone impiegate.

La nostra storia è questa e non vorremmo fosse annientata solo perché siamo classificati a fasce di fatturato. Possiamo sbagliare e possiamo anche essere piccoli, ma ci tiene in vita la volontà di capire il prossimo aiutandolo attraverso il lavoro.